Nuovi interventi dell'ILO sul tema del lavoro domestico
GINEVRA – Lavoro domestico, Convenzione n°189, condizioni dignitose. Pubblicato da ILO (International Labour Organization) un nuovo video che invita a riflettere sulle condizioni di lavoro nelle quali possono trovarsi in particolare le lavoratrici domestiche e sulla ratifica della Convenzione internazionale in vigore dal 5 settembre 2013.
https://www.youtube.com/watch?v=N5QziEiDOLY
Di seguito uno stralcio dell'articolo della giornalista Karen Emmons che insieme al fotografo Steve McCurry ha documento gli abusi sopportati dai lavoratori domestici nelle case dei datori di lavoro: «Abbiamo incontrato casi di lavoro minorile, traffico di esseri umani, stupri, fame, orari di lavoro eccessivi, poco o nessuno stipendio, stati di costrizione e di limitata liberà fisica e di comunicazione. Abbiamo parlato con lavoratori che erano stati picchiati con pentole, scope, bastoni e tubi di metallo. Abbiamo sentito di donne che tornano a casa in coma o in una bara. Le vittime erano di sesso femminile e maschile, giovani e vecchi, istruiti e analfabeti (e anche i loro aguzzini appartenevano a sessi, classe sociale ed età diverse) in una combinazione tossica di disperazione, nata dalla povertà, dove manca la tutela legale e dove i lavoratori sono visti come non più di una proprietà». Le foto di seguito pesano più di qualsiasi parola: no trovarsi in particolare le lavoratrici domestiche e sulla ratifica della Convenzione internazionale in vigore dal 5 settembre 2013.
https://www.flickr.com/photos/iloasiapacific/sets/72157639783402295/
Leggendo però mi ritornano in mente le immagini televisive di non più di una anno fa, il primo dicembre 2013, e il giorno dopo le foto sui giornali. Si era trattato di sette morti e due feriti in gravissime condizioni. Questo il bilancio del drammatico incendio che aveva devastato uno stabilimento tessile a Prato. Incendi all'interno di fabbriche dormitori, misure di salute e sicurezza non rispettate, operai irregolari costretti a lavorare per quindici ore al giorno con stipendi da fame e non siamo in Asia.
E ancora ricordo le dolorose arance di Rosarno del gennaio 2010.
Impressa mi è rimasta l’immagine di un alto e magro uomo bruno che mordeva un'arancia.
Per approfondimenti la pagina di ILO dal titolo "Terminare l'abuso di lavoratori domestici in Asia":
http://www.ilo.org/global/about-the-ilo/newsroom/features/WCMS_329960/lang--en/index.htm
A cura di Adriana Borgioni